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ascensori senza stazioni
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Paolo Delladio

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La sua poesia preferita:

Invisibili (01/03/2017)

La prima poesia pubblicata:

Suoni di (versi) (05/02/2017)

L'ultima poesia pubblicata:

Sussurro (10/12/2021)

La poesia più letta:

Suoni di (versi) (05/02/2017, 1381 letture)

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Paolo Delladio

Identità digitale

Introspezione

Occultata alla vista
nascosta dietro il mio PIN
bandita al pubblico dominio
la mia identità
digitale

bloccata da password
accessi negati
autorizzazioni adottate da Autority sconosciute
la fatica di essere
fra un mare di dati insensibili

il mio bancomat
difeso dal mio IBAN
la mia banca dati
la mia sensibilità nascosta
ma il mio cuore ancora vivo

controllato a distanza
smarriti e dispersi nel vento
i miei dati personali
la mia esistenza ormai certificata
da quell'odioso USER- ID

un raggio di sole illuminò la mia smart card
riscaldò il mio cuore
ripresi conoscenza, ripresi coscienza
una mail dimenticata sul desktop
una lacrima sul viso.
Sono vivo.

Paolo Delladio

08/03/2017 21:52| 1| 844

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

Commenti di altri autori:

«Il problema dell'identità digitale è un dilemma sul quale la nostra società sta cominciando a fare i conti... e non solo in termini di attacchi informatici ai dati sensibili (o "insensibili", come li chiama il poeta) o di sottrazione d'identità ad altre persone o di abitudini dei singoli sempre più controllate dall'alto tramite internet. Ma soprattutto in termini della propria identità di esseri umani: ci sono persone che ormai sono convinte che vivere e comunicare si riduca a pubblicare post su Facebook o su Twitter, stare tutto il giorno davanti al computer e relazionarsi agli altri al massimo con whatsapp...! Una bella lacrima strappata da una mail (come un'antica lettera d'amore) e una successiva passeggiata è qualcosa di diverso: vita!»

carla vercelli (09/03/2017)